Mobilità internazionale IUSVE in Thailandia: esperienza trasformativa

Un’esperienza trasformativa non è fatta solo di successi, ma anche di sfide. Due studenti IUSVE, Giulia Compagnin e Marco Lovato, grazie al programma di mobilità internazionale dell’Istituto, hanno vissuto un’avventura unica in Thailandia, ricca di insegnamenti e crescita personale.

Chiang Mai, una delle città più grandi della Thailandia, si è presentata inizialmente come una realtà complessa. Una delle prime sfide è stata la mancanza di trasporti pubblici: «L’unico modo per spostarsi – ha raccontato Giulia – era utilizzare applicazioni come Bolt o Grab, che funzionano come taxi. Fortunatamente, i costi erano molto bassi  Ma è stato uno shock culturale, perché siamo abituati ad avere mezzi pubblici a disposizione».

La barriera linguistica ha messo alla prova la capacità di adattarsi, ma ha anche rappresentato un’opportunità per superare i propri limiti. «Una delle prime sfide – ha spiegato Marco – è stata la lingua. Dovevo parlare inglese, e non ero completamente preparato: capivo abbastanza bene grazie alla mia buona capacità di ascolto, ma non ero altrettanto bravo a esprimermi. Partire con l’intento di migliorare su questo fronte è stato fondamentale. Inoltre, vivendo con persone nuove in un contesto diverso, ho dovuto adattarmi a una lingua che non padroneggiavo. Anche se non tutti parlavano inglese fluentemente, le persone del posto conoscevano le basi e questo ha reso possibile comunicare. I percorsi USAC (University Studies Abroad Consortium) insegnano sempre le nozioni fondamentali della lingua locale, e questo è stato molto utile per aiutare ad immergersi nella cultura».

Anche il clima è stato un elemento di sfida. «Siamo arrivati durante la stagione delle piogge – ha proseguito Giulia – e le precipitazioni intense hanno creato situazioni insolite. A volte spostarsi significava attraversare strade allagate, con l’acqua che arrivava fino alle ginocchia. Nonostante tutto, abbiamo imparato ad adattarci, prendendo queste situazioni come parte della vita locale. Il governo thailandese interviene prontamente per risolvere i problemi, rendendo Chiang Mai una città sicura. L’alimentazione è stata un altro aspetto a cui fare attenzione: l’acqua non è potabile e il cibo di strada inizialmente può sembrare rischioso, ma ci si abitua. Questo ti insegna a prendere precauzioni e a essere più consapevole. La Thailandia è un paese dove la spiritualità è ovunque. A Chiang Mai, i templi dorati e i monaci presenti nella vita quotidiana testimoniano il forte legame tra religione e società  Ogni settimana andavamo in un’università di monaci per insegnare loro l’inglese, mentre loro condividevano con noi la loro vita e la loro spiritualità. Questo scambio è stato incredibilmente arricchente, rafforzando il nostro legame con la cultura locale».

Il programma di mobilità internazionale IUSVE ha previsto anche attività extracurriculari come laboratori di artigianato e una masterclass di cucina thailandese. Le escursioni, tra cui un trekking sul Doi Inthanon e la visita ai villaggi remoti, hanno offerto occasioni uniche di apprendimento.

«La natura è spettacolare – ha concluso Marco – vicino a Chiang Mai ci sono montagne, cascate, laghi e terme facilmente raggiungibili. Non ci si annoia mai, c’è sempre qualcosa di nuovo da esplorare. Inoltre la sicurezza è un aspetto notevole: non mi sono mai sentito in pericolo o minacciato, e la città era sempre pulita, con una manutenzione costante che la rendeva ancora più accogliente».

Margherita Miola per #CubeLive

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