Service learning: l’esperienza di Silvia Visonà

Service learning

Silvia Visonà, alumna originaria di Valdagno che ha conseguito la licenza magistrale alle IUSVE con una tesi dal titolo “Il pedagogista tra i banchi di scuola. Ruolo e valore di un professionista ‘tra sistemi’”, ha potuto sperimentare una singolare esperienza di Service learning nell’ambito della Terza missione dell’Area di Pedagogia che l’ha portata a contribuire all’organizzazione del convegno internazionale relativo al “Service Learning per l’Università fra Italia e Spagna. Didattica, educazione del carattere, ecologia integrale”, tenutosi nella sede IUSVE di Venezia Mestre il 15 dicembre 2023.

Il progetto internazionale, sostenuto da una borsa di ricerca,  ha consentito a Silvia di esplorare a fondo il Service learning, sperimentandone la profonda valenza educativa. «Mi ha permesso di collaborare con coloro che sono stati i miei docenti -ha affermato l’ex studentessa dello IUSVE-  nonché di osservare le premesse e le varie fasi di progettazione che hanno portato alla realizzazione di un evento internazionale di ampio respiro».

Il Service learning, proposta pedagogica, ancora poco diffusa in Italia, mira a fare rete tra attori differenti, tessendo relazioni oltre i confini accademici e promuovendo un impegno civile a livello globale. «Tra gli obiettivi del convegno -ha proseguito Silvia- vi era proprio quello di aprire una riflessione circa i suoi punti di forza, molteplici sia dal punto di vista educativo che didattico, che si riverberano su vari piani: civile, etico e sociale, con risvolti di potenziamento delle risorse sia per la persona che per la comunità che ne beneficiano».

Silvia ha prestato servizio sia all’interno che all’esterno del campus IUSVE, sempre nell’ambito dell’attività relativa alla preparazione del convegno, cercando di creare anche tra gli studenti di Pedagogia dello IUSVE un dibattito riguardante il Service learning.

«Nel mio mettermi a servizio della comunità accademica -ha concluso Silvia Visonà- sono stata guidata dall’interesse a esplorare questa proposta pedagogica che oserei definire “rivoluzionaria” e a mettermi alla prova nel campo della ricerca accanto a docenti stimati e competenti».

Valerio Bertoncin per #cubelive

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