The Salesian University Institute of Venice (IUSVE) organized on Saturday, May 17, a large-scale event entirely dedicated to psychological research: “Global Frontiers in Psychological Research: Emerging Trends and Challenges.” A full day transformed the Aula Magna and the IUSVE campus in Mestre into an international hub of scientific exchange, bringing together scholars, professionals, and students from all over the world.
“This is the first time that IUSVE has organized an event of this magnitude,” stated Davide Marchioro, Head of the Pedagogy Area at IUSVE. “It is a celebratory event dedicated to research, one that does not aim to promote theoretical partisanship, but rather unites various disciplines within psychology through a shared language: research as a koinè dialectos, as it once was in ancient times. It is no coincidence that we are gathered here in Venice Mestre, a lively and animated context, to host scholars who meet without the intention of imposing their ideas. And for the first time, students will also take the stage today to present their thesis projects and the fieldwork they conduct outside the university. I am proud not only of the nature and scale of this event, but also of the response it has received: the high number of participants clearly shows a strong hunger for knowledge, sharing, and discovery.”
The keynote speakers of the day were two internationally renowned scholars: Prof. Ken Abrams from Carleton College (Minnesota, USA) and Prof. Aimée Argüero Fonseca from Universidad Autónoma de Nayarit (UAN), Mexico.
Professor Abrams, an expert in the application of virtual reality to clinical psychology, illustrated the potential of immersive environments in both therapeutic and diagnostic settings: “We will discuss the treatment of phobias and anxiety using virtual reality exposure therapy, assessment tools for psychiatric disorders, and research aimed at reducing stigma toward individuals with schizophrenia through the simulation of auditory and visual hallucinations. I will also present recent studies on the prevention of post-traumatic stress disorder in individuals exposed to traumatic events, focusing on the management of intrusive memories through virtual environments.”
Professor Argüero Fonseca instead highlighted an integrated approach combining technology, nature, mindfulness, and cognitive psychology: “I will present research on the connection between technology, the properties of nature, and mindfulness, and how we can rewrite our personal histories in ways that transform our lives, touching on emotions, thoughts, and maximizing the potential that technology offers us. I will also share the work we are doing at our ‘PsicoCiencias’ laboratory in Mexico, where we explore the interactions between psychophysiology and behavior.”
The conference structured the scientific dialogue into five main thematic areas, reflecting a strongly multidisciplinary and inclusive approach:
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Developmental and Educational Psychology
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Psychology and Society (including Social Psychology, Community Psychology, Cyberpsychology, etc.)
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Psychology and Governance (Environmental, Forensic, Emergency Psychology, etc.)
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Human Functioning Psychology (Neuropsychology, Psychobiology, Cognitive Psychology, etc.)
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Psychology for Health and Well-being (Clinical, Dynamic, Health Psychology, Psychotherapy, Sports Psychology, Psychodiagnostics, etc.)
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In the afternoon, thematic workshops and parallel sessions provided a platform for presenting experimental research, ongoing projects, and applied labs from both academic and professional contexts. Particularly noteworthy was the active participation of students, who had the opportunity to share their research experiences, making the event not only a formative opportunity but also a moment of genuine protagonism.
With this event, IUSVE has taken a significant step towards building an international dialogue in psychological research, bringing together voices from diverse backgrounds in an open, fertile, and authentic conversation. A concrete example of how a university can become a meeting place between academic knowledge, professional practice, and global innovation.
L’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE) ha orgtanizzato sabato 17 maggio un evento di ampio respiro interamente dedicato alla ricerca psicologica: “Global Frontiers in Psychological Research: Emerging Trends and Challenges”. Un’intera giornata ha trasformato gli spazi dell’Aula Magna e della sede IUSVE di Mestre in un crocevia internazionale di confronto scientifico, con studiosi, professionisti e studenti provenienti da tutto il mondo.
«È la prima volta che allo IUSVE si organizza un evento di questa portata – ha dichiarato Davide Marchioro, responsabile dell’Area di Pedagogia dello IUSVE – un evento celebrativo nei confronti della ricerca, che non vuole fare partigianeria teorica, ma che accomuna più discipline all’interno della psicologia utilizzando un linguaggio comune: la ricerca come koinè dialectos, come lo era anticamente. Non a caso ci troviamo a Venezia Mestre, un contesto vivido e animato, per ospitare studiosi che si confrontano senza la pretesa di imporre il loro pensiero. E per la prima volta, oggi anche gli studenti saliranno sul palco per presentare i loro progetti di tesi e i laboratori che conducono sul campo. Mi sento orgoglioso non solo per la natura e la portata dell’evento, ma anche per il riscontro ottenuto: dalle numerose iscrizioni si percepisce chiaramente una grande fame di sapere, condivisione e scoperta».
Protagonisti della giornata sono stati due relatori principali di fama internazionale: il prof. Ken Abrams del Carleton College (Minnesota, USA) e la prof.ssa Aimée Argüero Fonseca dell’Universidad Autónoma de Nayarit (UAN, Messico).
Il professor Abrams, esperto nell’applicazione della realtà virtuale alla psicologia clinica, ha illustrato le potenzialità degli ambienti immersivi in ambito terapeutico e diagnostico: «Affronteremo il trattamento delle fobie e dell’ansia attraverso la realtà virtuale, strumenti di valutazione per i disturbi psichiatrici, e ricerche volte a ridurre lo stigma verso persone con schizofrenia mediante la simulazione di allucinazioni uditive e visive. Presenterò anche studi recenti sulla prevenzione del disturbo post-traumatico da stress in soggetti esposti a eventi traumatici, lavorando sulla gestione delle memorie intrusive attraverso ambienti virtuali».
La prof.ssa Argüero Fonseca ha invece portato l’attenzione su un approccio integrato tra tecnologia, natura, mindfulness e psicologia cognitiva: «Presenterò una ricerca sulla connessione tra tecnologia, proprietà della natura e consapevolezza, e su come possiamo riscrivere la nostra storia personale in modi che trasformano la vita, toccando emozioni, pensieri e sfruttando al massimo le possibilità offerte dalla tecnologia. Condividerò anche le attività del nostro laboratorio “PsicoCiencias” in Messico, dove esploriamo le interazioni tra psicofisiologia e comportamento».
Il congresso ha articolato il dialogo scientifico in cinque macro-aree tematiche, riflettendo un approccio fortemente multidisciplinare e inclusivo:
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Psicologia dello sviluppo e dell’educazione
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Psicologia e società (inclusa la psicologia sociale, della comunità, cyberpsicologia, ecc.)
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Psicologia e governance (psicologia ambientale, forense, dell’emergenza, ecc.)
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Psicologia e funzionamento umano (neuropsicologia, psicobiologia, psicologia cognitiva, ecc.)
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Psicologia della salute e del benessere (psicologia clinica, dinamica, psicoterapia, psicologia dello sport, psicodiagnostica, ecc.)
Nel pomeriggio, i workshop tematici e le sessioni parallele hanno dato spazio alla presentazione di ricerche sperimentali, progetti in corso e laboratori realizzati sia in ambito accademico che professionale. Particolarmente significativa è stata la partecipazione attiva degli studenti, che hanno potuto condividere le loro esperienze di ricerca, rendendo l’evento non solo un’opportunità formativa, ma anche un momento di autentico protagonismo.
Con questo evento, lo IUSVE ha compiuto un passo significativo verso la costruzione di un dialogo internazionale nella ricerca psicologica, unendo voci provenienti da contesti diversi in una conversazione autentica, aperta e fertile. Un esempio concreto di come l’università possa diventare luogo di incontro tra sapere accademico, pratica professionale e innovazione globale.