Dal 1 al 4 luglio 2025, l’Istituto Universitario Salesiano Venezia (IUSVE) ha presentato sette contributi scientifici all’European Congress of Psychology a Paphos (Cipro), uno dei più importanti eventi a livello internazionale dedicati al confronto e alla ricerca sul benessere psicologico.
Tra i vari progetti, “Al di là del Tempo” – sviluppato dall’Area di Psicologia dello IUSVE, coordinato dal prof. Davide Maria Marchioro e dalla prof.ssa Maria Lucia Caniglia – ha dimostrato che la realtà virtuale è uno strumento in grado di potenziare la Terapia della Reminiscenza, trasformandola così in un’esperienza in cui la memoria autobiografica diventa un vero e proprio strumento di cura.
Ciò è stato possibile grazie al coinvolgimento di 54 anziani (tra i 75 e i 93 anni), che sono stati suddivisi in tre gruppi. Più precisamente, i partecipanti del gruppo sperimentale si sono sottoposti a otto settimane di terapia in cui si sono immersi, grazie a visori VR, in ambienti che riproducevano scene significative del loro passato. In questo modo, si è assistito ad un miglioramento delle funzioni cognitive globali, una netta diminuzione dei sintomi depressivi e un maggiore benessere emotivo.
«Abbiamo appena terminato la presentazione relativa a uno dei progetti più importanti -ha spiegato il Il prof. Davide Maria Marchioro a margine del Congresso internazionale – e anche più lunghi, che si è concluso quest’anno… quello relativo alla terapia della reminiscenza mediata attraverso la realtà virtuale. È un progetto che ha impegnato un’imponente forza lavoro tra i volontari e i 7 tirocinanti che hanno partecipato. Ha dato dei risultati importanti sia dal punto di vista qualitativo che da quello quantitativo. Ma al di là dei risultati che ci sono stati, e che presto saranno pubblicati, si trattava proprio di esplorare quali sono stati i vissuti degli anziani che hanno indossato i caschetti della realtà virtuale»
La prof.ssa Maria Lucia Caniglia ha aggiunto: «gli anziani hanno reagito benissimo, sono stati tanto incuriositi dalla realtà virtuale, dai caschetti, dal progetto e anche dall’opportunità di poter interagire con un’altra generazione. Eravamo in tanti, per cui cambiavano spesso i visi con cui gli anziani interagivano, e questo è servito anche a loro sia dal punto di vista relazionale che come stimolo continuo per poter rinforzare anche la loro memoria, quindi è stata ben accolta da tutti i punti di vista, sia a livello scientifico, sia a livello umano e relazionale».
Questo studio condotto da IUSVE non ha messo in rilievo sia quanto la realtà virtuale possa essere un mezzo in grado di stimolare la memoria e rafforzare l’identità personale, costruendo in questo modo un ponte tra passato e presente, sia la reale capacità dell’Istituto Universitario di unire innovazione e attenzione alla persona.
Alessia Fattorel per #CubeLive
From July 1 to 4, 2025, the Salesian University Institute of Venice (IUSVE) presented seven scientific contributions at the European Congress of Psychology in Paphos (Cyprus), one of the most important international events dedicated to dialogue and research on psychological well-being.
Among the various projects, “Beyond Time”—developed by IUSVE’s Psychology Department and coordinated by Prof. Davide Maria Marchioro and Prof. Maria Lucia Caniglia—demonstrated that virtual reality can enhance Reminiscence Therapy, transforming it into an experience in which autobiographical memory becomes a true tool for healing.
This was made possible through the involvement of 54 elderly participants (aged between 75 and 93), who were divided into three groups. More specifically, participants in the experimental group underwent eight weeks of therapy, during which they were immersed—through VR headsets—in environments that recreated meaningful scenes from their past. As a result, there was an improvement in overall cognitive functioning, a significant decrease in depressive symptoms, and a greater sense of emotional well-being.
“We’ve just concluded the presentation of one of our most important—and longest—projects,” explained Prof. Davide Maria Marchioro on the sidelines of the international congress, “which wrapped up this year… the one concerning reminiscence therapy mediated by virtual reality. It was a project that required a large team effort, including volunteers and the seven interns who participated. The results have been significant, both qualitatively and quantitatively. But beyond the results—which will soon be published—it was also about exploring the lived experiences of the elderly who wore the virtual reality headsets.”
Prof. Maria Lucia Caniglia added: “The elderly participants responded extremely well; they were very curious about the virtual reality, the headsets, the project, and the opportunity to interact with another generation. There were many of us involved, so the faces the elderly interacted with changed often, and this helped them both relationally and as a continuous stimulus to reinforce their memory. It was well received from every perspective—scientific, human, and relational.”
This study conducted by IUSVE not only demonstrated how virtual reality can stimulate memory and strengthen personal identity—thus building a bridge between past and present—but also highlighted the Institute’s ability to combine innovation with a deep focus on the individual.
Alessia Fattorel for #CubeLive